Finisce che cammino a testa all’aria, quando mettono le luminarie di Natale. La voce di mia mamma nelle orecchie, che mi dice di guardare avanti e di mettere i guanti.…
Ancora un ritardo del treno. L’ha annunciato l’altoparlante che gracchiava nella nebbia, alla stazione di Monza, Monza, stazione di Monza. La voce è entrata nei colli di lana e di…
È entrata in cucina, a luci spente. Ha trascinato senza rumore la gamba cattiva, quella che si blocca sempre quando meno se lo aspetta. In quei momenti potrebbe farla cadere.…
Occhi, naso, guance. Mento. Orecchie. Denti. Voglio imparare a metterla anch’io, una bella maschera. E camminare nel mondo senza timore. Una faccia bianca e sorridente, un ghigno finto che è…
Ormai sono le sette e devo andare. Salgo le scale della metropolitana, tengo il tacco fuori dal gradino, perché la schiena mi fa male e mi sbilancio all’indietro, tutte le…
Forse ce l’hai fatta: mi hai trasformato in un uomo di pietra. Perché non piango, non mi dispero. Perché non penso che la mia vita sia finita. Forse finirà la…
Mi prende lo stomaco, questo odore. Note speziate, aspre. Poi dolci, in quel modo che disgusta. Entrano nelle narici e restano. L’odore dei piedi che non hanno calze, né scarpe.…
È la volta buona che non torno indietro. Vale tutto, adesso. Vale cancellare anche se stessi. Per tutta la vita ho avuto addosso, ben schiacciata sulla faccia, quella maschera neutra,…
C’era una volta un paese. Piccolo e grazioso, con le casette ordinate e ben curate. I tetti rossi e spioventi, le persiane verdi e lucide. E i fiori, tanti fiori.…
È per la privacy, la riga gialla. L’hanno inventata quelli delle poste, quelli dei comuni. Adesso c’è anche nella sala d’attesa del mio dottore, poco distante dal banco degli appuntamenti.…
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