“Niente selfie, dai, ché si consuma la batteria. I selfie sono andati fuori moda!” io dico sempre così, alle belle ragazze che si stortano tutte per entrare nell’inquadratura, con la boccuccia stretta e il Nettuno superbo sullo sfondo.
“Vieni da me, ché ti disegno a carboncino. E buttalo, quel cellulare!”
Tante volte ce la faccio: sono bravo a convincere le persone. 15 euro, anche 13, e ti faccio un bel ritratto. O una caricatura. Ma di solito le ragazze preferiscono i ritratti, perché non sono tanto buono, io, con i difetti delle persone: ci godo a farti un naso gobbo, più grande della faccia. O un mento prominente, che ti cannibalizza il volto. Allora le fanciulle con lo zaino in spalla preferiscono il disegno botticelliano, occhi bistrati e grandi, labbra a farfallina, guancette di pesca. Vengono a Firenze e tornano a casa contente, perché anche loro sono diventate Arte delicata, rinascimentale. Arte da appiccicare al muro della cameretta, mentre baciano sul letto il tipo rasta della Quinta B.
Il ritratto più bello l’ho fatto qualche giorno fa, a una donnona alta, castana, una sciarpa verde attorno al collo.
Con una pancia liscia e grossa di otto mesi. Un volto che era tondo come la luna piena, splendente e segnato da infiniti crateri. E si vedeva che aveva camminato, che aveva corso fino a perdere il fiato. Non quel giorno, intendo: nella vita proprio.
Con i polpacci che le han fatto cambiare tanti treni, tanti divani, tanti portoni.
E adesso forse si deve fermare. “Se mi danno quel lavoro” dice, accento dell’Est, leggero.
Le ho disegnato dietro il panorama di Firenze, il verde morbido delle colline toscane: fermati qui, guerriera. Amazzone austera. Fermati dentro la mia tela.
Metti radici come un rampicante, che parte dalla terra e arriva fino al cielo, abbarbicato stretto all’ombra del suo muro.
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2 Commenti
vale
30 Giugno 2016 at 18:46
Francesca Crippa
6 Luglio 2016 at 16:21
Bello e intenso.
Grazie Vale! “Bello e intenso”, mi piacciono molto questi due aggettivi: ne sono molto felice. Grazie davvero.