Favignana e le Egadi: 5 idee per un viaggio speciale!
È mezzogiorno di un sabato di fine giugno. Arrivo al porto e mi accoglie una luce abbagliante, calda come l’abbraccio di un amico che non vedo da tempo. Ovunque è un profumo salmastro di mare, aria densa di salsedine e arenaria.
L’isola si presenta fiera, indomita. E allo stesso tempo dolcissima.
“La farfalla adagiata sul mare”, così la definì il pittore Salvatore Fiume negli Anni Settanta; Favignana, che prende il nome dal vento Favonio, è la più grande delle Egadi, a soli 7 Km da Trapani.
Oleandri, ulivi, cactus e agavi. Faraglioni a picco su un mare di cui non si contano le sfumature, dal turchese al blu cobalto. Un entroterra disseminato di muretti a secco e strade sterrate. Asini e mucche che addentano arbusti.
Due anime: quella del mare e quella della terra. Tenute insieme dalla carezza del vento.
Quest’isola soddisfa tutti i desideri: è perfetta per il turista in cerca di relax in riva alle onde, per il vacanziero attivo che ama il trekking e la bicicletta, per l’esploratore attratto dagli aspetti culturali, per il sub che conosce tutti i segreti dei fondali.
Io l’ho amata da ogni punto di vista, ma c’è un elemento che mi ha conquistato sopra ogni altro: gli occhi delle persone.
Perché sono puri. Sono porte che lasciano passare il cuore.
In una settimana di permanenza sono riuscita a entrare in contatto con la gente: questa possibilità non è scontata. Anzi, è un dono. Mi sono sentita parte di un insieme, anche se ero solo una turista con la macchina fotografica, desiderosa di storie da raccontare.
Mi sono affidata ai ricordi dei miei interlocutori: ne è uscito un mosaico dai colori cangianti, come le scaglie argentate di un buon pescato mattutino, quel pescato che rappresenta una delle anime più autentiche di questo luogo.
Allora ho compreso che la bellezza di un posto è prima di tutto la bellezza di chi lo abita, dentro una moltitudine di sorrisi, mani, gambe, fiati che sanno narrare un passato destinato a non finire mai e a trasformarsi in valore, al di là del trascorrere del tempo.
Cala Rossa
Cosa potete fare a Favignana in una settimana? Ecco a voi 5 idee per rendere il vostro viaggio indimenticabile!
In bicicletta negli angoli più nascosti
Favignana si esplora in bicicletta. Non occorre essere molto allenati: non troverete pendenze impegnative, solo qualche sterrato che vi condurrà in angoli magici! Per i primi due giorni sentirete un leggero risentimento ai muscoli delle gambe, ma sarete orgogliosi di aver scelto un mezzo green e versatile per visitare l’isola. Forse al rientro a casa non ricorderete come si guida la vostra auto; nulla di grave, è solo la prova di quanto vi siate purificati in questa vacanza eco-friendly!
Vi indico qualche spiaggia segreta che potrete raggiungere in bici, proseguendo a piedi negli ultimi tratti:
Cala del Passo e Pirreca, due calette con piccoli ciottoli colorati che si trovano lungo la Strada Provinciale Punta Sottile, in prossimità della galleria situata nella parte sud-occidentale dell’isola. Come punto di riferimento potete tenere il Residence Nido del Pellegrino. Lì lasciate le biciclette e vi addentrate per stradine ripide e scoscese, meglio non indossare calzature scivolose o infradito. Pirreca è la spiaggia di sassi che si trova di fronte all’isola di Preveto, da tutti chiamata “isolotto”. Sarete gli unici ad ammirare un tratto di costa riparato dai venti, con un mare limpido e tranquillo.
Cala del Passo
Anche Cala Faraglioni non è semplice da trovare: è a nord dell’isola, in prossimità di Punta Faraglione, vi si arriva da una strada sterrata che ricorda i grandi deserti americani o le lande abruzzesi, con piccoli arbusti spinosi e pietre appuntite. Meglio visitarla di mattina perché nel pomeriggio di solito si solleva un vento da nord e il mare diventa più impetuoso, dunque immergersi potrebbe essere più impegnativo. La costa in questa zona è molto frastagliata e ricca di grotte naturali, dalla spiaggia potrete ammirare conformazioni rocciose che si estendono fino al mare, creando uno scenario di rara bellezza.
Cala Faraglioni
Preferite una spiaggia facile da raggiungere, di sabbia, ideale per le famiglie? Non perdetevi Lido Burrone: il mare è splendido e l’area attrezzata con tutte le comodità possibili.
In barca nelle calette più suggestive
L’altro mezzo di trasporto perfetto per conoscere Favignana è la barca. Al porto incontrerete diverse realtà che organizzano gite in barca e noleggiano imbarcazioni di vario genere. Vi consiglio di affidarvi alla competenza e all’esperienza di Brezza Marina: conoscerete Nicolay Marseguerra, la persona che mi ha fatto scoprire tutti gli aspetti più suggestivi di Favignana, regalandomi un pezzo di cultura locale e rendendo unico il mio soggiorno.
Con Nicolay abbiamo costeggiato tutto il perimetro di Favignana, a bordo di una barca spaziosa, pulita e dotata di tutti i comfort, insieme ad altri ospiti con i quali si è creata subito una sintonia perfetta. Nicolay è stato un ottimo padrone di casa, svolgendo il ruolo di capitano, guida turistica e…chef! Dopo averci portato nelle insenature più belle dell’isola, dove l’acqua è di un turchese che emoziona, ha preparato per tutti un aperitivo e un pranzo degni del miglior maestro di cucina! Non dimenticherò mai il sapore genuino del suo pesto alla trapanese!
L’aperitivo di Brezza Marina
Il giorno successivo, dal momento che io sono appassionata di snorkeling, abbiamo noleggiato un gommone per ritornare in modo autonomo nelle calette suggerite da Brezza Marina, rimanendo nel versante meridionale dell’isola, quello dove il mare è più tranquillo perché il vento da nord è mitigato dalle alture centrali: siamo stati a Cala Rossa e Bue Marino, tra le mete più famose dell’isola, abbiamo fatto un tuffo a Cala Azzurra, abbiamo sostato per un pranzo veloce nelle acque calme di Marasolo e abbiamo nuotato in mezzo ai banchi di occhiate a Cala Rotonda.
In gommone lungo le coste dell’isola
La tonnara e le storie dei pescatori
A Favignana sorge un museo che merita di essere visitato con attenzione: è l’ex-stabilimento Florio, la prima e più grande industria conserviera di tonno del Mediterraneo, realizzata nella seconda metà dell’Ottocento. Mezza giornata in questo museo è un must se volete conoscere in modo più approfondito l’identità di quest’isola. La pesca e la lavorazione del tonno rappresentano l’anima più fiera di Favignana: dalle voci dei pescatori e degli ex-lavoratori si coglie tutto l’orgoglio per questa eredità sempre viva, che oggi fatica a essere salvaguardata anche per motivazioni politiche; basti pensare alla risibile quota di pescato assegnata alcune settimane fa dal Ministero, dopo la riapertura della storica tonnara, avvenuta nell’autunno 2018. Dedicherò un articolo a questo tema, raccontandovi la storia dello stabilimento e delle sue persone: vi parlerò presto di reti, cavi d’acciaio, giganti del mare, aja mola e musciare.
Ex-stabilimento Florio
I più romantici tramonti sul mare
Non c’è momento più emozionante di quello in cui il sole scende a sfiorare il mare. Il più bell’abbraccio tra il sole e il mare l’ho visto a Favignana, dentro un cielo rosseggiante e incantevole. Mi trovavo al Ristorante Cibo Chiacchiere e Vino sul Mare, una splendida location en plein air, curata in ogni dettaglio, che potete raggiungere nell’insenatura di Cala del Pozzo, sul versante settentrionale dell’isola. È una tappa obbligata se visitate Favignana: l’arredamento è elegante, in stile shabby-chic, con alcuni “lettoni” dove è possibile rilassarsi alla vista di un tramonto magico. Si mangiano specialità locali rivisitate in formato “sfizi” per un aperitivo-cena delizioso: la carta propone taglieri e tapas, tutti composti da prodotti biologici, provenienti dalla locale azienda agricola Terre del Favonio. Vini? Uno più gradevole e ricercato dell’altro. Il Sig. Rocco, che gestisce il ristorante con dedizione e abilità, racconta di amore per la terra, valorizzazione del territorio, cultura del cibo. E il palato ringrazia!
Cibo Chiacchiere e Vino sul Mare
Ho ammirato un tramonto stupendo anche in un chiringuito sulla spiaggia di Cala Trono: è La Costa Sunset Bar & Bistro, dove è possibile assaggiare taglieri gustosi e cocktail particolari mentre il sole cala dietro la montagna sul mare, regalando al cielo dense sfumature rosate. Lo stile è informale e rilassato, la musica di sottofondo raffinata e mai assordante.
La Costa Sunset Bar
L’ultimo tramonto che vi segnalo l’ho visto al Faro di Punta Sottile, di fronte a un paesaggio lunare. Ho lasciato a terra la mia bicicletta e ho respirato un’aria umida di onde lievi. Silenzio, contatto con la natura, ritmo lento. Cosa desiderare di più?
Alla scoperta di Marettimo e Levanzo
Se soggiornate a Favignana (io ho scelto il Residence Punta Longa, vicino alle spiagge panoramiche di Cala Monaci), vi consiglio di dedicare un paio di giorni alla visita delle due isole minori dell’arcipelago delle Egadi. A Marettimo potrete effettuare il tour delle Grotte marine con i pescatori locali: salirete a bordo di piccole imbarcazioni per poche persone e potrete visitare la Grotta del Tuono, la Grotta del Cammello, la Grotta della Pipa e molte altre. La nostra guida, un anziano ed energico pescatore, ci ha spiegato l’origine di tutti questi nomi, offrendoci uno spaccato interessante della cultura isolana. Marettimo è molto suggestiva: si alternano falesie aride e mare cristallino, casette bianche e asinelli mansueti, fondali trasparenti e macchia mediterranea. Qui, in un piccolo bar davanti al porto, ho mangiato il migliore arancino al pistacchio della mia vita!
Le grotte di Marettimo
A Levanzo si arriva in pochi minuti di aliscafo dal porto di Favignana. Ci si ritrova immersi in un’altra epoca: una manciata di abitazioni di pietra candida, con porte e finestre color cobalto, su una superficie di soli 5 Km2 di terra emersa. Troverete poche strade asfaltate e quasi nessun mezzo a motore. Cala Fredda e Cala Minnola sono paradisi per le immersioni. Famosa è la Grotta del Genovese, per le iscrizioni rupestri dell’era paleolitica. Noi abbiamo fatto un tour fotografico e abbiamo degustato dell’ottimo polpo appena pescato in un ristorantino davanti al mare (il Bar Romano).
Levanzo, vista dal Bar Romano
Vi è piaciuta la mia panoramica dell’isola di Favignana? Nei prossimi articoli vi racconterò le vicende dei tonnaroti e vi farò conoscere un abile scultore che lavora la pietra di tufo. Appuntamento sempre qui, tra queste pagine!
Ciao Francesca, un bellissimo reportage di viaggio, ricco di dettagli e sensazioni autentiche da te vissute. Come sempre sai emozionare con le parole. Complimenti
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4 Commenti
Mauro
4 Luglio 2019 at 22:15
Francesca Crippa
5 Luglio 2019 at 9:00
Matteo
5 Luglio 2019 at 9:22
Francesca Crippa
8 Luglio 2019 at 15:16
Ciao Francesca, un bellissimo reportage di viaggio, ricco di dettagli e sensazioni autentiche da te vissute. Come sempre sai emozionare con le parole. Complimenti
Mauro ti ringrazio tanto! Le tue parole mi fanno felice. Buona giornata a te! E a presto!
E’ un racconto davvero coinvolgente, si capisce quanto quest’isola ti abbia conquistata! Brava!
Vorrei già tornare! Sto preparando gli articoli a cui tengo di più…dove racconterò le storie delle persone. Grazie per il tempo che mi hai dedicato!