Forse ce l’hai fatta: mi hai trasformato in un uomo di pietra. Perché non piango, non mi dispero. Perché non penso che la mia vita sia finita. Forse finirà la…
Mi sono svegliato prestissimo, ho gli occhi neri neri tutt’intorno. Come dice mia mamma “ho i calimari lunghi fino a qui”. Per “qui” intende la bocca. Stanotte sono stato alzato…
Il treno, quando arriva alla stazione, si ferma sempre qui davanti. C’è un mucchietto di sacchi della spazzatura, di quelli trasparenti, dove puoi scoprire tutto quello che le persone fanno,…
La panchina dov’era seduto è diventata un’ombra netta, stampata su una superficie di un bianco ruvido e lattiginoso, quello che gratta le nocche delle dita mentre cammini radente alla parete. Mi sono…
Mentre guido, mi cade l’occhio là. Come faccia, un occhio, a cadere, questo non lo so. Cade e basta. Come cadono le braccia. O i pantaloni. O le ginocchia. Questo…
Non so. Cosa rimane da dire? In questa notte che mi accarezza lieve, come la mano incerta di un bambino silenzioso. Un po’ impaurito dalle sagome ostili di una cameretta…
È la volta buona che non torno indietro. Vale tutto, adesso. Vale cancellare anche se stessi. Per tutta la vita ho avuto addosso, ben schiacciata sulla faccia, quella maschera neutra,…
Aspettavo il treno a Bellano. Era in ritardo. Davanti alla stazione, nella piazzetta lastricata con il distributore dell’acqua, c’era lui. Seduto. Un uomo dai capelli lunghi e arruffati, con la barba…
Madonna mia, grazie. Vengo tutte le mattine, con il mio straccetto un po’ ingiallito. Ti pulisco i piedi e il pavimento sotto, vicino alle candele. C’è sempre un po’ di…
Come dormi. Hai un respiro irregolare, ma sereno. Piccoli movimenti ti fanno sussultare le palpebre leggere, rosa. Ti sei addormentata sulla panchina, appoggiata alla mia spalla come una bambina, intanto che…
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