È presto, stamattina. Non è l’alba, ancora, ma c’è già l’ombra di una luce ardita, quella che abbraccia le cose, intiepidisce l’aria. Si svegliano i fili d’erba. Le foglie, aggrappate…
La panchina dov’era seduto è diventata un’ombra netta, stampata su una superficie di un bianco ruvido e lattiginoso, quello che gratta le nocche delle dita mentre cammini radente alla parete. Mi sono…
“Non mi piacciono le scale. Per favore, andiamo via”. La sua voce ammicca come occhi, quando guardano fissi dentro gli occhi. Il volto è ancora indecifrabile, coperto da uno strato…
Mi apposto. Allargo bene le zampe, mi tengo saldo al muro giallo, poroso. Attendo che qualcuno mi veda. E strilli. Oppure rimanga bloccato, atterrito dal mio corpo peloso, fosco come…
“Quanti ne hai, adesso?” gli chiedono. “78, ma ho trovato l’Uovo!” risponde lui, con un sorriso fiero, largo. “Ma lo sai che devi fare 10 km per farlo schiudere? Chiedilo…
Mi prende lo stomaco, questo odore. Note speziate, aspre. Poi dolci, in quel modo che disgusta. Entrano nelle narici e restano. L’odore dei piedi che non hanno calze, né scarpe.…
Trema ancora, la mano. Forse non se l’aspettava. Il bicchiere è caduto e non si è rotto, ma ha rovesciato tutta l’acqua, creando un lago in miniatura vicino alla lavastoviglie.…
È il peso. Questo morto pesa troppo. Ho mani e braccia stanche, già tremanti quando lo porto fuori dalla macchina. Lo appoggio a terra. Lo trascino sull’asfalto che gratta, grigio.…
Mentre guido, mi cade l’occhio là. Come faccia, un occhio, a cadere, questo non lo so. Cade e basta. Come cadono le braccia. O i pantaloni. O le ginocchia. Questo…
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