C’è un paio di occhi che sono i miei occhi, azzurri come il cielo nelle mattine d’inverno, pulito, battuto da un’aria lieve.
Questa donna mi ha messo al mondo.
Mi ha nutrito, accudito, protetto. È stata sempre al mio fianco, nei momenti grandi e piccoli della mia esistenza. Lo ha fatto senza chiedere nulla in cambio: lo ha fatto perché io sono parte di lei e lei è parte di me, nel cuore, nella testa, nella pancia.
Questa donna mi insegna ogni giorno la forza e il coraggio.
Il potere di un sorriso, di una parola buona. Mi infonde la pace, il perdono, la serenità. È uno scudo, un baluardo. Sottile e resistente come un giunco, proteso ai lati di un fiume impetuoso. È stata nelle tempeste, nella nebbia, nell’oscurità.
La vita l’ha sottoposta a molte prove, ma lei ha saputo lottare.
Combattere in silenzio per non lasciarsi andare, aggrappata a un amore gigantesco, senza confini. È mille in una, questa donna: perché, nonostante le difficoltà, ha avuto la capacità di moltiplicare le sue braccia e le sue gambe, per sostenere tutti coloro che ne hanno avuto necessità.
Da lei ho appreso il valore e il dono della vecchiaia: l’ho vista accompagnare la mia nonna nell’ultimo tratto di vita, tenerle la mano, asciugarle le lacrime. L’ho sorpresa a sollevarle la testa sul cuscino, per farla respirare meglio, per alleviarle un dolore senza voce.
Da lei ho capito che l’amore non sta nelle parole, ma si costruisce nei gesti di ogni giorno, anche in quelli più banali.
L’ho vista prendere e andare, senza fermarsi mai, con il solo scopo di aiutare, di offrire tranquillità e speranza a persone vicine e lontane.
“Chi fa bene, trova bene”: ecco le sue parole più frequenti.
E adesso che è quasi il suo settantesimo compleanno, non riesco a immaginare un regalo all’altezza di quello che provo. Così ho realizzato di getto questo piccolo scritto, che metto qui, per lei e tutti voi che lo leggete.
Grazie di essere quella che sei, mamma. Grazie di essere la nonna di Leonardo, che da te imparerà tutto quello che ho imparato io: per prima cosa l’arte di esserci. E di esserci sempre.
Moltiplicare le gambe e le braccia, la vita lo richiede sempre, a tutti, o prima, o poi, alle mamme soprattutto, che non smettono mai di essere figlie, anche quando diventano nonne. Francesca sai sempre raggiungere il cuore!
E certo fortunata Francesca ad avere la mamma che ha, ma tanto fortunata la tua mamma ad aver coltivato la sua Francesca e cogliere i frutti della sua dedizione, e penso che davvero regalo più bello non ci sia delle parole che hai trovato per descrivere il tuo sentimento, la tua ammirazione e il tuo amore. Auguri a Giusy di tanta serenità.
Betty
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4 Commenti
Anonimo
30 Dicembre 2016 at 19:27
Francesca Crippa
16 Gennaio 2017 at 11:56
Anonimo
31 Dicembre 2016 at 16:39
Francesca Crippa
16 Gennaio 2017 at 11:56
Moltiplicare le gambe e le braccia, la vita lo richiede sempre, a tutti, o prima, o poi, alle mamme soprattutto, che non smettono mai di essere figlie, anche quando diventano nonne. Francesca sai sempre raggiungere il cuore!
E tu raggiungi il mio cuore, con questo bellissimo commento. Grazie davvero!
E certo fortunata Francesca ad avere la mamma che ha, ma tanto fortunata la tua mamma ad aver coltivato la sua Francesca e cogliere i frutti della sua dedizione, e penso che davvero regalo più bello non ci sia delle parole che hai trovato per descrivere il tuo sentimento, la tua ammirazione e il tuo amore. Auguri a Giusy di tanta serenità.
Betty
Grazie Betty sei sempre tanto cara. Ti abbraccio forte!